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Pane, pizze e lievitati

Cookaround

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Pinsa romana

Quando si parla di cucina italiana, la pizza è sicuramente una delle prime cose che vengono in mente. Piatto iconico, amato da tutti per la sua crosta soffice, il formaggio filante e la varietà di gustosi condimenti. Tuttavia, esiste una ricetta romana che ha una storia antica e un gusto tutto suo: la pinsa romana.

La differenza principale tra la pizza e la pinsa è nella preparazione dell'impasto: mentre per la pizza tradizionale si utilizza farina di grano tenero, la pinsa romana viene preparata con una combinazione di farina di grano tenero, farina di soia e farina di riso. Questa miscela conferisce all'impasto una consistenza unica e leggera, che lo rende estremamente digeribile.

Diverse anche nella forma e nello spessore, ovale e più sottile la pinsa romana, più alta e soffice la pizza tradizionale, se capiti a Roma devi assolutamente fermarti a gustare una bella pinsa come da tradizione, oltre ai famosi bucatini all'amatriciana o alla classica carbonara, ma se non prevedi un viaggio prossimo nella capitale, puoi seguire la nostra ricetta con video e passo passo fotografico per cucinarti in casa la tua versione di pinsa romana!

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Pinsa romana

Dosi & Ingredienti

  • Dosi per 6 pezzi
  • Difficoltà media
  • Preparazione 40 min
  • Cottura 14 min
  • Costo basso
  • Reperibilità Alimenti facile
  • Note: + lievitazioni
  • Farina per pinsa 1 kg
  • Acqua fredda 800 gr
  • Olio extravergine d'oliva (EVO) 20 gr
  • Sale 18 gr
  • Lievito di birra fresco o + grammi in base alla temperatura ambiente - 4 gr
  • Farina di semola rimacinata per lo spolvero -

Preparazione

  • 1

    Per preparare la pinsa romana, comincia sbriciolando il lievito di birra nella farina per pinsa, poi aggiungi l’acqua fredda, ricordati di tenerne un po' da parte per dopo. Mescola con un cucchiaio e poi trasferisci sul piano di lavoro per rifinire l’impasto a mano. La quantità di lievito varia in base alla temperatura esterna, in estate usane un pò meno, in inverno, un po' di più.

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  • 2

    Impasta a mano fino ad ottenere una consistenza piuttosto liscia e tenace. Taglia l'impasto in pezzi e rimettilo nella ciotola. Aggiungi il sale e l’acqua per scioglierlo.

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  • 3

    Unisci anche l'olio e ricomincia a impastare stringendo l’impasto tra le dita in modo da far assorbire bene i liquidi che hai appena aggiunto. Non ti preoccupare se sembra che l’impasto si sia completamente rovinato, continua ad impastare e vedrai che prenderà forza. Poi lascialo riposare una ventina di minuti per dargli modo di sviluppare meglio il glutine. Trascorso il tempo di riposo indicato, spolvera il piano con altra farina per pinsa e trasferiscici l’impasto, dai qualche piega verso l’interno, e vedrai che prenderà ancora più struttura.

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  • 4

    Gira l'impasto e continua a pirlarlo in modo da ottenere una palla liscia e tesa. Traferisci in una ciotola, copri con pellicola e lascia lievitare a temperatura ambiente per un paio d’ore. Poi trasferisci la ciotola in frigorifero dalle 12 alle 18 ore. Con meno lievito puoi prolungare fino a 24. Spolvera con farina di semola una bilancia per pesare le palline. Preleva l’impasto, sollevandolo con una mano e tagliandola con l’altra, se vuoi puoi usare un coltellino. Pesalo sulla bilancia e se devi aggiungere impasto, aggiungilo al centro della pallina. I panetti puoi farli tra i 200 e i 300 g.

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  • 5

    Richiudi il panetto riportando i lembi verso l'interno, poi sopra, pinza con le dita per chiuderlo. Ribaltalo sulla farina di semola e poi trasferiscilo in una vaschetta. Adesso copri e lascia lievitare per almeno 2 ore a temperatura ambiente.

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  • 6

    Spolvera con la farina di semola il piano di lavoro e appoggiavi sopra una pallina lievitata, con la parte liscia verso l’alto. Spolvera ancora con abbondante farina di semola e allarga con le dita. Solleva la pinsa per eliminare l’eccesso di farina e trasferiscila su una pala o qualcosa di simile per poi trasferirla sulla pietra. 

    Condisci la superficie di ogni pinza. Io, in questo caso, la condisco con del semplice pomodoro ma puoi anche cuocerla in bianco con un filo d’olio.

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  • 7

    Adesso trasferisci la pinsa romana nel forno, sulla pietra refrattaria già calda. Il forno impostalo al massimo della temperatura che può raggiungere, in genere 250°C.

    Nel mio forno, la pinsa si è cotta in 14 minuti, nel tuo, può volerci sensibilmente di meno o di più.

    Finisco la mia pinsa con un pò di stracciatella a crudo e qualche foglia di basilico.

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Lo sai che...

  • La parola "pinsa" deriva dal latino "pinsere", che significa "schiacciare" o "spianare". Questo termine è strettamente collegato al metodo di preparazione dell'impasto, che viene spianato e schiacciato per ottenere la forma caratteristica della pinsa romana. È interessante notare che la pinsa ha radici antiche, precedenti all'introduzione del pomodoro in Italia, quindi tradizionalmente non viene condita con la salsa di pomodoro come la pizza.

    Negli ultimi decenni, la pinsa romana ha vissuto un ritorno di popolarità, grazie agli sforzi dei mastri pizzaioli romani che hanno preso a cuore la tradizione e hanno iniziato a valorizzare questo piatto unico. Oggi, la pinsa romana è apprezzata per la sua autenticità e versatilità, diventando un simbolo della cucina romana e un'eccellenza gastronomica italiana. 

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